Per parlare in modo efficace della comunità LGBTQIAPK+ è fondamentale parlare di identità sessuale. È importante partire quindi dalle basi, definendo con precisione le dimensioni fondamentali per entrare con consapevolezza nel meraviglioso mondo delle Gender, Sexuality, Relationship Diversities. 

L’identità sessuale è una componente dell’identità di ogni essere umano. In letteratura è stata descritta come un costrutto multidimensionale composto da sesso biologico, identità di genere, ruolo di genere e orientamento sessuale. 

L’identità sessuale emerge dalla complessa interazione tra fattori biologici, psicologici, sociali e culturali. Essa è fluida, ovvero può cambiare nel corso della nostra vita, e può essere o meno in linea con il nostro sesso biologico, il nostro comportamento sessuale o il nostro orientamento sessuale effettivo.

Il sesso biologico come spettro

Quando parliamo di sesso biologico, solitamente pensiamo ai maschi e alla femmine. In realtà la situazione è più complessa.

A livello scientifico il sesso biologico si riferisce alle differenze fisiche tra individui maschi, femmine o intersessuali ed è definito da almeno dieci diversi marcatori biologici, come ad esempio cromosomi, gonadi,espressione genica, tipi e livelli di secrezione ormonale, ecc.

Il sesso biologico viene considerato uno spettro, ovvero una dimensione continua in cui maschi e femmine non sono divisi arbitrariamente in due categorie separate e indipendenti. Nello specifico il sesso biologico presenta quella che in statistica viene definita una distribuzione bimodale, ovvero la maggior parte delle persone ha caratteristiche sessuali esclusivamente maschili o esclusivamente femminili. A queste si aggiungono persone che si trovano al centro dello spettro, tra il sesso maschile e il sesso femminile. 

Rappresentazione grafica della distribuzione bimodale del sesso biologico in cui si evidenzia lo spazio esistente tra maschile e femminile e rappresentazione di una distribuzione binaria - errata - in cui non esiste lo spazio tra maschile e femminile e quindi non viene considerata l'intersessualità
La distribuzione bimodale comprende l’intersessualità nello spettro di sesso biologico. Il modello binario non è realmente rappresentativo della diversità sessuale umana. 

L’interesessualità è il termine ombrello usato per identificare tutte quelle persone che si trovano al centro dello spettro del sesso biologico e presentano caratteristiche sessuali che non sono esclusivamente maschili o femminili. Esistono molte forme di intersessualità, alcune di queste sono immediatamente visibili, ad esempio a causa di genitali non conformi, altre emergono solo con esami clinici specifici.

Nonostante queste evidenze, ancora oggi a livello culturale spesso si tende a considerare il sesso umano come una dimensione esclusivamente binaria composta da due gruppi differenti e separati tra loro: maschi e femmine. 

Generalmente il sesso viene assegnato alla nascita sulla base di poche caratteristiche fisiologiche, in particolare l’osservazione dei genitali e – in alcuni casi – la composizione cromosomica. Questa modalità di assegnazione può risultare parzialmente errata, se non del tutto, e reiterare un forzato binarismo sessuale in cui le persone intersessuali rischiano di subire medicalizzazioni atte a correggere ciò che culturalmente viene considerato non conforme, cioè “fuori norma”.

Quando viene assegnato  il sesso a una persona appena nata si sta anche – più o meno consapevolmente – contribuendo a costruire le aspettative su come quella persona dovrà essere e comportarsi in base al suo essere femmina o maschio, in altre parole le stiamo assegnando un genere.

Il genere: definizione, identità ed espressione

Il genere viene definito come un costrutto bio-psico-sociale in cui le diverse componenti hanno una relazione e un’interazione complessa.

Le componenti biologiche si riferiscono in particolare al funzionamento cerebrale e ormonale. Le componenti psicologiche si riferiscono a come percepiamo e sperimentiamo  il nostro genere, ovvero alla cosiddetta  identità di genere. Le componenti sociali riguardano il modo in cui percepiamo il genere a livello sociale attraverso norme, ruoli ed espressioni nelle diverse culture e nei diversi periodi storici.

Anche il  genere può essere concettualizzato, come il sesso biologico in termini di spettro e fluidità. Nel mondo esistono sia culture che considerano il genere come binario –  esistono solo uomini e donne –, sia culture che contemplano l’esistenza di più generi oltre al maschile e al femminile. 

A differenza di quanto si pensi, il genere e il sesso biologico sono due cose diverse, e non sempre coincidono. A livello culturale infatti le differenze biologiche tra i sessi sono percepite come fortemente corrispondenti a differenze di genere profonde e immutabili: ad esempio se una persona è femmina, allora è donna e sarà gentile e accogliente. Questa corrispondenza forzata viene definita in letteratura come essenzialismo psicologico e ciò comporta una percezione di genere basata unicamente sulle differenze biologiche tra maschi e femmine.

Il genere però non necessariamente corrisponde al sesso biologico della persona. Ad  esempio esistono persone assegnate “femmine” alla nascita che si riconoscono nel genere maschile o viceversa. Esistono anche persone non binarie, che non si riconoscono in nessun genere, che si riconoscono in una combinazione dei due generi, che si riconoscono in un terzo genere o in più generi.

L’identità di genere riguarda la consapevolezza intima e profonda del nostro genere, si riferisce alla percezione che abbiamo di noi stessЗ e a quanto ci sentiamo allineatЗ o meno con le caratteristiche dei diversi generi. 

L’espressione di genere invece riguarda il modo in cui presentiamo il nostro genere al mondo, ad esempio attraverso la nostra immagine estetica, i vestiti, gli atteggiamenti e molto altro. In altre parole, l’espressione di genere è parte della nostra immagine sociale e di come quest’ultima viene percepita dallЗ altrЗ in base alle norme di genere.

Non sempre abbiamo la possibilità o il desiderio di esprimere liberamente il nostro genere, ad esempio potremmo trovarci in contesti in cui non ci sentiamo sicurЗ di essere accettatЗ. Esprimere o meno l’identità di genere non impatta sulla legittimità della propria identità di genere. 

Ruoli di genere: il proprio posto nella società

Il ruolo sociale è l’insieme dei modelli di comportamento attesi, degli obblighi e delle aspettative che convergono su una persona che ricopre una determinata posizione sociale.

In una società in cui è forte e dominante il concetto di binarismo, i ruoli di genere sono i ruoli che uomini e donne dovrebbero occupare in base al loro sesso assegnato alla nascita.

I ruoli di genere sono il prodotto delle interazioni tra le persone e il loro ambiente e forniscono le indicazioni su quale sia il tipo di comportamento appropriato a seconda della propria appartenenza di genere. 

Crescendo impariamo a mettere in atto le aspettative richieste dal ruolo di genere corrispondente al genere che ci è stato assegnato. Ad esempio, il ruolo maschile prevede coraggio e intraprendenza, quindi le persone assegnate maschi alla nascita vengono incentivate affinchè diventino coraggiose e intraprendenti. Col tempo la maggior parte delle persone tendono ad adottare i tratti associati al loro genere e iniziano così a identificarsi in essi. 

Tra le varie aspettative associate al genere a livello culturale ci sono anche quelle che riguardano l’attrazione. In generale si dà per scontato che le persone siano per la maggior parte eterosessuali. L’orientamento affettivo però – come vedremo nel prossimo paragrafo – è una dimensione indipendente dal genere.

Orientamento affettivo: chi ci attrae e perchè.

L’orientamento affettivo indica verso quale genere o generi è indirizzata l’attrazione ed è il risultato dell’interazione di fattori biologici, genetici, ambientali e culturali. Anche l’orientamento affettivo è considerato una dimensione fluida e potenzialmente modificabile nel tempo.

Per attrazione si intende una forma di desiderio sperimentato nei confronti di un’altra persona, caratterizzato da un forte coinvolgimento fisico ed emotivo.

Esistono diversi tipi di attrazione: romantica, sensuale, sessuale, estetica e platonica. Ognunǝ di noi può provare nessuna, alcune o tutte le forme di attrazione nei confronti di nessuno, uno o più generi.

Parlare solo di orientamento sessuale è limitante in quanto le persone possono provare diversi tipi di attrazione nei confronti di diversi generi. Esistono ad esempio persone asessuali, che quindi non provano attrazione sessuale nei confronti di altre persone, e biromantiche, che quindi provano attrazione romantica nei confronti di persone di più generi. Esistono anche persone bisessuali, che quindi provano attrazione sessuale per persone di più generi, e omoromantiche, che quindi provano attrazione romantica solo per persone del loro stesso genere. Le combinazioni possono essere infinite.

La relazione tra le componenti dell’identità sessuale

L’identità di genere, l’espressione di genere, il sesso biologico e l’orientamento affettivo sono dimensioni indipendenti, ovvero non sono collegate tra di loro. 

L’orientamento affettivo delle persone non determina la loro espressione o il loro ruolo di genere, la loro espressione di genere non è determinata dalla loro identità di genere e la loro identità di genere non è determinata dal loro sesso biologico e così via. 

Tutte le dimensioni dell’identità sessuale possono influenzarsi, ma nessuna di queste ne determina altre.

Conoscere le componenti dell’identità sessuale e la loro reciproca interazione ci permette di comprendere meglio noi stessЗ e le altre persone, in particolare tuttЗ coloro che appartengono alla comunità LGBTQIAPK+. La consapevolezza è il primo  – fondamentale  – passo per ridurre i pregiudizi ed essere inclusivЗ.

Bibliografia

  • West, C., & Zimmerman, D. H. (1987). Doing gender. Gender & society, 1(2), 125-151.
  • Rudman, L. A., & Glick, P. (2021). The social psychology of gender: How power and intimacy shape gender relations. Guilford Publications.
  • Barker, M. J., & Iantaffi, A., (2019). Life ins’t binary: on being both, beyond, and in-between. Jessica Kingsley Publisher.

Per approfondimenti

Foto in copertina di Sharon McCutcheon su Unsplash